lA CAPOEIRA
La Capoeira nasce come forma di autodifesa utilizzata dagli schiavi neri in Brasile, e poichè gli schiavi provenivano dall’Africa, è evidente che vi abbiano immesso molti elementi tipici della propria cultura di origine. Tuttavia oggi non esiste in Africa nè ci sono testimonianze che esistesse in passato, essa perciò è nata con molta probabilità in Brasile. Nè Africana nè brasiliana ma un ibrido nato da queste due culture. Che cos’è dunque la capoeira? Non è facile rispondere a questa domanda per la mancanza di fonti storiche scritte e per la poca attendibilità della tradizione orale. Si può tentare di definire la Capoeira come una forma di arte afro - brasiliana che comprende molte cose, movimenti fisici, musica, canto, danza, lotta, elementi rituali, e perfino filosofici, politici e religiosi.
Non si hanno documenti scritti che certifichino l’anno di nascita della capoeira ma la si può inquadrare nel periodo storico della dominazione coloniale portoghese (1500 ca.) in Brasile.
Una tradizione orale molto diffusa afferma che la capoeira è nata come una forma di lotta degli schiavi neri, che si presenterebbe sotto le vesti mascherate di danza per ingannare i padroni bianchi che ne proibivano la pratica, in modo molto simile viene spiegata la prevalenza dell’uso delle gambe rispetto alle mani, quest’ultime infatti sarebbero state incatenate.
Fra il 1885 e il 1888 la schiavitù venne abolita grazie all’intervento della principessa Isabella e l’anno successivo con un colpo di stato il Brasile ottenne l’indipendenza dal Portogallo e diventò una repubblica.
Sin dall’inizio la capoeira venne vista dai repubblicani come un’attività sospetta e ai limiti della legalità. I primi rapporti della polizia che si riferiscono alla capoeira la definiscono come vadiacao (vagabondaggio, indolenza) e malandragem (astuzia tipica dei furfanti di strada), la consideravano sempre legata ad attività criminali o comunque come disturbo dell’ordine stabilito.
La svolta decisiva nella storia della capoeira avviene nel 1937 quando Getulio Vergas per iniziativa del leggendario Mestre Bimba (Manuel dis Reis Machado) compie il primo passo per far diventare la capoeira da attività fuorilegge a una forma d’arte liberamente praticata e riconosciuta.
La capoeira che Mestre Bimba insegnò per quasi 60 anni e che dette il nome alla sua scuola è Capoeira Regional, caratterizzata da un’ottima prestanza atletica e all’aspetto più simile ad un’arte marziale che ad un ballo.
Mestre Bimba è inoltre il primo a definire bene gli strumenti musicali della Roda (in origine erano solo un Berimbau e due pandeiros) e a stabilire i principali toques o ritmi musicali da utilizzare per i diversi tipi di giochi (Sao Bento grande, Benguela e Iuna).
Le due diverse metodologie di Mestre Bimba (capoeira Regional) e di Mestre Pastinha (capoeira Angola) portano alla creazione, soprattutto a partire dagli anni ‘60, di nuove scuole di capoeira, alcune delle quali hanno cercato di mantenere le caratteristiche originali dell’insegnamento dei due grandi mestres, mentre altre hanno sviluppato proprie caratteristiche e stili. In generale si può dire che le scuole di capoeira Regional (forse quelle che hanno avuto maggiore successo e seguito) continuano a privilegiare gli aspetti atletici e marziali della capoeira, apportando però numerose modifiche all’insegnamento originario di Bimba e inserendovi elementi provenienti da altre arti marziali e dalla stessa capoeira Angola, fino ad affermare, in alcuni casi che Regional e Angola sono solo due aspetti diversi della capoeira, e che un buon capoeirista dovrebbe essere in grado di praticare entrambi gli stili di gioco.
Invece le scuole di capoeira Angola tendono in generale a sottolineare e ad evidenziare la loro “diversità” dalla capoeira Regional, a considerarsi gli unici veri eredi della capoeira tradizionale ed anche, in molti casi, a metterne in primo piano il significato politico secondo una prospettiva afro-centrica.
Abadà Capoeira
Associazione Brasiliana di sostegno e sviluppo dell’ Arte-Capoeira; è una delle maggiori divulgatrici della cultura nazionale, nel Brasile e anche al di fuori, realizzando corsi, seminari, palestre e progetti e formando un’immensa famiglia che oggi conta una presenza effettiva in 26 stati brasiliani e 56 paesi.
L’Abadà è una identità senza fini lucrativi, che ha come obiettivo la diffusione della cultura brasiliana attraverso la Capoeira. Il suo esercizio è un forte strumento di integrazione sociale, con l’obiettivo di formare non solamente persone, ma cittadini coscienti del proprio ruolo nella società attuale.
Abadà è uno spazio fondamentale, un territorio libero della Capoeira, che si propone di sistematizzare informazioni che si riferiscono a tutti i nuclei della Capoeira nazionale e internazionale; una centrale di ricerca e di produzione di un banca dati, facilitando l’accesso a tutti gli interessati; offrendo migliori condizioni di perfezionamento tecnico ai professori legati all’Abadà.
E’ attraverso questi metodi che con gli anni i professori di Abadà si perfezionano per restare nella top dei professionisti che insegnano quest’arte.
La Filosofia
Abadà-Capoeira ha come filosofia l’ evoluzione del suo lavoro, ricercando un perfezionamento del suo livello tecnico di insegnamento e apprendimento della Capoeira; utilizzandola come valido ricorso pedagogico, artistico e culturale;
Cercando di contribuire a formare valori umani e etici, basati sul rispetto, sulla socializzazione e sulla libertà, incorporando la Capoeira in:
- università
- fondamenti scolastici e infantili
- club sportivi
- palestre di ginnastica
- associazioni
- comunità di bisognosi
Elevando il nome della Capoeira si valorizza la cultura brasiliana e al di sopra di tutto si promuove l’integrazione sociale.
Istruttore
Marcelo dos Santos Souza - Sararà
Non si hanno documenti scritti che certifichino l’anno di nascita della capoeira ma la si può inquadrare nel periodo storico della dominazione coloniale portoghese (1500 ca.) in Brasile.
Una tradizione orale molto diffusa afferma che la capoeira è nata come una forma di lotta degli schiavi neri, che si presenterebbe sotto le vesti mascherate di danza per ingannare i padroni bianchi che ne proibivano la pratica, in modo molto simile viene spiegata la prevalenza dell’uso delle gambe rispetto alle mani, quest’ultime infatti sarebbero state incatenate.
Fra il 1885 e il 1888 la schiavitù venne abolita grazie all’intervento della principessa Isabella e l’anno successivo con un colpo di stato il Brasile ottenne l’indipendenza dal Portogallo e diventò una repubblica.
Sin dall’inizio la capoeira venne vista dai repubblicani come un’attività sospetta e ai limiti della legalità. I primi rapporti della polizia che si riferiscono alla capoeira la definiscono come vadiacao (vagabondaggio, indolenza) e malandragem (astuzia tipica dei furfanti di strada), la consideravano sempre legata ad attività criminali o comunque come disturbo dell’ordine stabilito.
La svolta decisiva nella storia della capoeira avviene nel 1937 quando Getulio Vergas per iniziativa del leggendario Mestre Bimba (Manuel dis Reis Machado) compie il primo passo per far diventare la capoeira da attività fuorilegge a una forma d’arte liberamente praticata e riconosciuta.
La capoeira che Mestre Bimba insegnò per quasi 60 anni e che dette il nome alla sua scuola è Capoeira Regional, caratterizzata da un’ottima prestanza atletica e all’aspetto più simile ad un’arte marziale che ad un ballo.
Mestre Bimba è inoltre il primo a definire bene gli strumenti musicali della Roda (in origine erano solo un Berimbau e due pandeiros) e a stabilire i principali toques o ritmi musicali da utilizzare per i diversi tipi di giochi (Sao Bento grande, Benguela e Iuna).
Le due diverse metodologie di Mestre Bimba (capoeira Regional) e di Mestre Pastinha (capoeira Angola) portano alla creazione, soprattutto a partire dagli anni ‘60, di nuove scuole di capoeira, alcune delle quali hanno cercato di mantenere le caratteristiche originali dell’insegnamento dei due grandi mestres, mentre altre hanno sviluppato proprie caratteristiche e stili. In generale si può dire che le scuole di capoeira Regional (forse quelle che hanno avuto maggiore successo e seguito) continuano a privilegiare gli aspetti atletici e marziali della capoeira, apportando però numerose modifiche all’insegnamento originario di Bimba e inserendovi elementi provenienti da altre arti marziali e dalla stessa capoeira Angola, fino ad affermare, in alcuni casi che Regional e Angola sono solo due aspetti diversi della capoeira, e che un buon capoeirista dovrebbe essere in grado di praticare entrambi gli stili di gioco.
Invece le scuole di capoeira Angola tendono in generale a sottolineare e ad evidenziare la loro “diversità” dalla capoeira Regional, a considerarsi gli unici veri eredi della capoeira tradizionale ed anche, in molti casi, a metterne in primo piano il significato politico secondo una prospettiva afro-centrica.
Abadà Capoeira
Associazione Brasiliana di sostegno e sviluppo dell’ Arte-Capoeira; è una delle maggiori divulgatrici della cultura nazionale, nel Brasile e anche al di fuori, realizzando corsi, seminari, palestre e progetti e formando un’immensa famiglia che oggi conta una presenza effettiva in 26 stati brasiliani e 56 paesi.
L’Abadà è una identità senza fini lucrativi, che ha come obiettivo la diffusione della cultura brasiliana attraverso la Capoeira. Il suo esercizio è un forte strumento di integrazione sociale, con l’obiettivo di formare non solamente persone, ma cittadini coscienti del proprio ruolo nella società attuale.
Abadà è uno spazio fondamentale, un territorio libero della Capoeira, che si propone di sistematizzare informazioni che si riferiscono a tutti i nuclei della Capoeira nazionale e internazionale; una centrale di ricerca e di produzione di un banca dati, facilitando l’accesso a tutti gli interessati; offrendo migliori condizioni di perfezionamento tecnico ai professori legati all’Abadà.
E’ attraverso questi metodi che con gli anni i professori di Abadà si perfezionano per restare nella top dei professionisti che insegnano quest’arte.
La Filosofia
Abadà-Capoeira ha come filosofia l’ evoluzione del suo lavoro, ricercando un perfezionamento del suo livello tecnico di insegnamento e apprendimento della Capoeira; utilizzandola come valido ricorso pedagogico, artistico e culturale;
Cercando di contribuire a formare valori umani e etici, basati sul rispetto, sulla socializzazione e sulla libertà, incorporando la Capoeira in:
- università
- fondamenti scolastici e infantili
- club sportivi
- palestre di ginnastica
- associazioni
- comunità di bisognosi
Elevando il nome della Capoeira si valorizza la cultura brasiliana e al di sopra di tutto si promuove l’integrazione sociale.
Istruttore
Marcelo dos Santos Souza - Sararà